giovedì 19 luglio 2012

La ragazza di mare

Essere entusiasti di ciò che si ha.


Se c'è un film che raccoglie il mio pensiero e lo esplica come una parabola, è "Il ragazzo di campagna" con Renato Pozzetto. Taaaaaak.

Beh, sono le 10:10. Nove ore fa ero sbronza di Prosecco e gonfia di formaggi. Il piccolo Malech. Burroso. Mi manca il mio meraviglioso ragazzo.

Insomma, il ragazzo di campagna vuole vedere altro perchè crede "che non sia sufficente avere come amico il mare" (cit. ). Sebbene la campagna non è che sia rappresentata come uno splendore, in autunno con la nebbia, ne danno un immagine familiare e calorosa.

 Pozzetto arriva a Milano. Grigia. Frenetica. Fastidiosa nella sua offerta di rumori e macchine incazzate.

Incontra una bellissima Angela che se lo tiene fondamentalmente come galoppino, a cui non riesce mai a dare un mazzo con dei fiori ancora attaccati.

Alla fine li dopo aver tentato mille lavori e l'amore, non trova basilarmente nulla di interessante. Torna nella sua campagna dove, l'unica ragazza del villaggio che ritrova, scopre essere più interessante di ciò che pensava.

Il punto mio personale: è giusto provare situazioni nuove, ma il più delle volte le metropoli sono destabilizzanti. Meglio i paesetti o le cittadine medio piccole.

Il punto generale: è lecito cercare qualcosa di nuovo, ma con la consapevolezza di essere fortunati per ciò che si ha già.


Il topo di città ed il topo di campagna. Esodo. VI secolo a.C.
http://it.wikipedia.org/wiki/Il_topo_di_citt%C3%A0_e_il_topo_di_campagna


Nessun commento:

Posta un commento